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I “buchi neri” nella galassia della pena in carcere: ergastolo ostativo e condizioni detentive disumane

Daniela Chinnici

Archivio Penale pp. 62-80
DOI 10.12871/97888674154416 | © Pisa University Press 2016
Pubblicato: 20 April 2015


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Riassunto

Per molto tempo, la teoria polifunzionale della pena, e l’agnosticismo conseguente, ha permeato il dibattito sul senso della pena, emarginando così il vincolo rieducativo alla sola fase finale del momento punitivo. Nessuno può essere ucciso per legge, così come nessuno, ugualmente, è “perso” per sempre, né, tantomeno, è irrecuperabile. Si insiste: se l’errore è sempre insito nell’agire umano, quindi anche nella decisione del giudice, tanto da essere ormai acclarata la crisi della certezza del giudicato penale, che, sappiamo del resto sempre più fluido, come accettare una condanna a vita irrimediabile, senza alcuna via di uscita dalle mura del carcere?


Sommario

1. Cenni introduttivi. - 2. L’ergastolo ostativo: pena (in)costituzionale? - 3. L’anima costituzionale della pena. - 4. La sentenza Torreggiani: prolegomeni. - 4.1. La sentenza Torreggiani: il dictum. - 4.2. La risposta italiana. - 5. Verso un nuovo modello della pena. Un iniziale cammino, ancora da sperimentare.

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