articolo pubblicato | articolo in abbonamento
Sottoposto a Peer review

La condanna in appello dell’imputato assolto, fra antinomie di sistema, principi europei ed interpretazione costituzionalmente orientata

Ilaria Redaelli

Archivio Penale pp. 737-750
DOI 10.12871/97888674148029 | © Pisa University Press 2016
Pubblicato: 12 December 2014


L'intero articolo è disponibile per gli abbonati


Riassunto

L’Autrice traccia in maniera attenta e critica le tappe percorse dalla giurisprudenza interna ed europea in tema di condanna in appello dell’imputato assolto in primo grado. Lo scritto si snoda dapprima attraverso l’individuazione dei contrasti e delle antinomie con particolare riferimento ai principi Costituzionali, specialmente all’art. 111 Cost. In secondo luogo l’attenzione viene rivolta all’Europa, in maniera specifica alla giurisprudenza della Corte europea, la quale ha ritenuto, ormai più volte, iniquo, per violazione dell’art. 6, § 1 e 3, lett. d), CEDU, il processo che, in sede d’appello, conduca alla condanna dell’imputato, in precedenza assolto, sulla base di una rivalutazione in malam partem delle deposizioni assunte in primo grado, senza passare attraverso una nuova escussione delle fonti di prova uniche o determinanti, sollecitata dalla difesa o anche d’ufficio. Infine, il contributo si conclude con una proposta risolutiva all’evidente discrasia tra normativa interna e normativa convenzionale.


Sommario

1. La giurisprudenza interna e quella europea: diversi approcci al problema. - 2. Segue: La posizione della Corte di cassazione. - 3. La rinnovazione dell’istruzione dibattimentale in appello alla luce della giurisprudenza di legittimità. - 4. L’art. 111, co. 3, Cost. quale strumento per risolvere sul piano interpretativo l’apparente discrasia tra normativa interna e normativa convenzionale.

Percorso di valutazione

Peer reviewed. Certificazione della qualità


L'intero articolo è disponibile per gli abbonati