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La partecipazione del terzo nel processo di cognizione: persistenti deficit di tutela nelle ipotesi di sequestro e confisca penale

Alessandro Keller

Archivio Penale
© dell'autore 2020
Ricevuto: 07 July 2020 | Accettato: 17 July 2020 | Pubblicato: 20 July 2020


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Riassunto

La posticipazione dell’entrata in vigore del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza comporta il persistere dei limiti che caratterizzano l’attuale disciplina prevista nell’ordinamento per la tutela dei terzi titolari di diritti e pretese legittime sui beni sottoposti a sequestro preventivo, nella prospettiva delle confische, nell’ambito dei procedimenti penali, essendo circoscritti i richiami dell’art. 104-bis disp. att. c.p.p. al c.d. Codice antimafia, che prescrive una disciplina più evoluta sia dell’amministrazione dei beni, sia delle garanzie dei terzi interessati. Il deficitario quadro normativo di riferimento appare, inoltre, presidiato da una giurisprudenza di legittimità refrattaria ad una prospettiva di allargamento delle tutele a tutti i casi di sequestro preventivo e tendente a circoscrivere sia l’ambito di applicazione dell’obbligo di citazione del terzo nel processo di cognizione (co. 1-quinquies), sia le possibilità di intervento del terzo nel procedimento cautelare, amplificando i rischi di insoddisfazione dei diritti vantati dai terzi di buona fede.  


The participation of the third party in the cognition process: persistent protection deficits in the hypotheses of seizure and criminal confiscation.


The postponement of the entry into force of the new Corporate Crisis and Insolvency Code implies the persistence of the limits that characterize the current regulation envisaged in the system for the protection of third parties with rights and legitimate claims on assets subject to precautionary seizure, in the perspective of confiscations, in the context of criminal proceedings, since the references of article 104-bis implementing provisions of the Criminal Procedure Code to the so-called Anti-mafia Code, which prescribes a more advanced discipline both in the administration of goods and in the guarantees of interested third parties. The deficient regulatory framework appears, moreover, upheld by the case law of the Supreme Court that is against perspective of widening the protections to all cases of preventive seizure and tending to circumscribe both the scope of application of the obligation to summon the third party in the process of knowledge (paragraph 1-quinquies), and the possibility of intervention of the third party in the precautionary proceeding, amplifying the risks of dissatisfaction with the rights claimed by third parties in good faith.

 


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